Secondo una delle ultime ricerche di misurazione dell’efficacia di percorsi di coaching (150 rispondenti tra dirigenti e manager di multinazionali) fatte da Mistery Coaching®, di Susanna Gonnella, il 90% dichiara che il percorso è stato molto utile a livello professionale e ancora di più a livello di consapevolezza personale. In particolare, per i dirigenti/manager, il percorso di coaching individuale ha contribuito a:
Il 90% dei dirigenti/manager dichiara di aver raggiunto dei risultati apprezzabili. L’80% di coloro ai quali le aziende hanno proposto di proseguire il percorso; ne ha colto l’opportunità, capendo il vantaggio personale e non l’ha considerato un ulteriore task aziendale o un rewarding.
Chiariti gli obiettivi dell’azienda occorre intendersi sulle parole e il significato attribuito alla parola “coaching”. «Dentro questa parola ci sono poi tutte le esperienze vissute con interlocutori differenti provenienti da scuole di pensiero diverse.
Le aziende pensano di avere al loro interno le competenze necessarie (ed effettivamente le possiedono), ma un soggetto esterno è in grado di restituire una fotografia della realtà senza filtri e senza condizionamenti: elementi che il soggetto interno “non vede più” perché calato nel contesto, mentre il coach esterno si mette di fronte a te e ti restituisce semplicemente ciò che vede e che ti ha sentito dire».
Le aziende sono realtà complesse: da un lato la cultura formale codificata nelle policy aziendali, dall’altro quella informale, ovvero l’azienda “nella testa delle persone”, un tessuto di esperienze, storie, relazioni.
Ci sono diversi modi di affrontare il percorso: il nostro modello Mystery Coaching® nasce da un approccio multidisciplinare contaminato da competenze, professioni e metodologie diverse. È un coaching legato al dato, puntuale, oggettivo e osservato nel contesto esatto in cui viene rilevato il bisogno.
Ciò che ci contraddistingue è la capacità di misurare i fenomeni e di dargli una dimensione fattuale e concreta. Abbiamo applicato a un coaching di tipo trasformazionale le competenze di una ricerca particolare, quella in incognito, che rileva la qualità di un servizio nel momento esatto in cui viene erogato e che quindi prevede competenze come l’osservazione, la sospensione del giudizio, l’analisi oggettiva e la capacità relazionale.
Articolo pubblicato su Magazine Qualità | Articoli_Impresa – aprile 2015